Piacere Giulio
Ho conosciuto Giulio Andreolli attraverso le parole di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di collaborare con lui. Non posso non notare le forti emozioni che il ricordo di Giulio provoca in ciascuna delle persone che ho intervistato. Prima della stima per il professionista e per il contributo che ha donato al territorio, prevale il grande affetto per una persona che si è spesa, con dedizione e costanza, a promuovere la sua visione di impegno civile. Nei racconti degli intervistati ritorna spesso il linguaggio della “mitezza”: “onestà”, “rispetto” e “dignità” sono parole che costruiscono il ritratto di una persona – e di un professionista – che è stata capace di diventare un punto di riferimento professionale e culturale nel panorama trentino e che ha saputo coinvolgere al meglio i propri interlocutori nella realizzazione di opere fuori dal comune: dai progetti realizzati ai lavori di formazione ed educazione. Forte è in lui il senso civico e la responsabilità intrinseca della professione di architetto e ingegnere: il territorio è un bene comune e come tale va preservato con le massime attenzioni. Poter riascoltare oggi questo messaggio così forte ci racconta molto del lavoro che Andreolli ha donato al suo territorio e dev’essere uno stimolo a mantenere vivo l’impegno comune, per continuare a costruire un paesaggio sempre più “bello” e “civile”.